Galeotti furono gli spaghetti di riso? No, in verità si tratta di penne al gorgonzola. E allora chissà come mai la palma del campione del mondo della pasta questa volta non è andata a un italiano, bensì a un giapponese. Lui è lo chef Keita Yuge e ha battuto a Parigi, presso il Pavillon Cambon, i migliori chef under 35 del mondo rappresentanti di 14 Paesi davanti a una platea di oltre 350 ospiti internazionali tra giurati, foodies, media e operatori del settore nell’atto conclusivo della Barilla Pasta World Championship. Il tema della competizione, giunta all’ottava edizione, è stato “The Art of Pasta“.
La pasta è una forma d’arte? Ogni formato di pasta rappresenta un piccolo pezzo di design, capace di combinare gusto e bellezza. Preparare un piatto di pasta significa giocare con i colori di un quadro, l’armonia di un balletto, il ritmo di una sinfonia. La pasta è forma e movimento insieme, qualcosa in grado di creare veri capolavori. È un’arte, o meglio, la somma di tante arti. Un ingrediente semplice, ma essenziale, che viene interpretato, trasformato e continuamente rivoluzionato dai più grandi Master del mondo.
Il cuoco giapponese vincitore, con esperienze in ristoranti di Parigi (G. Savoy), Tokyo (Chez Inno), Osaka (Quinto Canto) e Yokoama (Salone 2007), ha vinto il titolo di Master of Pasta 2019 con la ricetta “Penne al gorgonzola al profumo giapponese“.
Il piatto- giudicato da operatori ed esperti del settore come “la perfetta sintesi tra dieta mediterranea e tradizione culinaria orientale”, esprime la componente orientale con una salsa alle ostriche e aroma di “Sake, Sansho, Yuzu” giapponese e dall’aggiunta del Sake alla salsa al gorgonzola.