Un dolce tipico del Friuli Venezia Giulia, in particolare della provincia di Udine e del goriziano. C’è poi una località nel Cividalese, il paese di San Pietro al Natisone, che si trova nei colli del Friuli orientale, dove tradizione vuole che si produca una Gubana tutta particolare, che arricchisce ulteriormente gli ingredienti con il cioccolato (grattugiato o tritato finemente) e sostituisce la grappa con il Rhum.
A proposito di grappa, sapete cosa è lo slivoviz – o ancora meglio: la slivoviza? Una grappa, si dice, in realtà è un’acquavite. Che differenza c’è? Le nostre grappe sono prodotte distillando la vinaccia, ossia la parte solida dell’uva (buccia e vinaccioli); l’acquavite si ottiene distillando l’uva intera fermentata. E la slivoviza? Le prugne! Šljiva = prugna in serbocroato – questo superalcolico infatti è tipico dei Balcani. È dunque un’acquavite che per gradazione, colore e anche tipologia d’alcolico assomiglia alle nostre, ma ha un suo aroma tutto particolare. Io vi consiglio di utilizzare questa nella ricetta, personalmente la adoro! A parlando dei miei gusti personali: me piace aggiungere un pizzico di cannella – che è ammesso dalla ricetta originaria, tranquilli!
Torniamo alla Gubana nel suo complesso. È un dolce ricchissimo che infatti tradizionalmente si preparava solo per le feste (comandate o private). Questa torta è nota fin dal lontanissimo 1409, quando fu servita in un banchetto preparato in occasione della visita di papa Gregorio XII – che è stato l’ultimo papa della storia a rinunciare al pontificato, nel 1415 (6 anni dopo aver gustato la Gubana!) prima di Benedetto XVI nel 2013, 598 anni più tardi! Il papa – Gregorio, non Benedetto! – ha testimoniato di aver mangiato la Gubana a Cividale del Friuli, nel 1409, appunto.
Il nome “Gubana” fa riferimento probabilmente alla sua forma, dato che nello ‘slavo friulano’ guba, che significa “piega“. Questo dolce infatti pare sia originario proprio della “Slavia friluana” , quella collinare e montuosa (Prealpi Giulie) del Friuli orientale che si estende tra Cividale del Friuli e i monti che sovrastano Caporetto (in Slovenia), la cui denominazione si deve alla popolazione slava che lì si è insediata nel 1200 D.C.
Dal 1990 esiste il Consorzio per la protezione del marchio Gubana che tutela i produttori della specifica zona di produzione e detta precise norme e ingredienti per la sua preparazione.