Sono preparati all’uso di Pontremoli, delizioso borgo medievale caratteristico della Lunigiana, terra al confine tra Toscana, Liguria ed Emilia Romagna, dalla ricchissima tradizione culinaria.
In cima alla lista dei suoi primi piatti più noti ci sono i testaroli e i panigacci, ma i gnocchi di castagne conditi solo con olio e pecorino grattugiato (di solito il sardo piccante), ne sono un altro squisito rappresentante. Intanto parliamo di loro, le castagne, un tempo alla base dell’alimentazione di quegli Appennini – i nostri Appennini!
Sono le regine della ricetta ma anche del bosco e sono un vero toccasana per la nostra salute. Sono un’ottima fonte di energia – e mica per niente Madre Natura ce le regala in autunno, quando il nostro corpo deve iniziare a prepararsi ai rigori dell’inverno. Fanno bene al corpo ma anche alla mente, perché grazie alle alte concentrazioni di fosforo… aiutano la concentrazione, appunto! Inoltre sono ricche di potassio – come le banane- che fa bene ai muscoli e serve anche a ridurre i dolori reumatici. Lo zolfo che contengono fa bene alle ossa; il ferro al sangue: che volete di più?!? E una cosa: sono particolarmente preziose per le donne in gravidanza, perché sono ricche di acido folico, vitamina del gruppo B importante nella prevenzione di malformazioni del feto.
La farina di castagne, col suo inconfondibile gusto dolce, è senza dubbio uno degli ingredienti più antichi e preziosi di quelle zone. Quella della Lunigiana, è stata premiata con la Denominazione di Origine Protetta (DOP) nel 2006. Che prevede, tra l’altro, che i mulini destinati alla macinatura delle castagne secche, da trasformare in “Farina di Castagne della Lunigiana” DOP, devono essere di tipo tradizionale a macine di pietra. Una vittoria per il gusto ma anche per la natura, perché la buona farina di castagne parte dalla cura dei castagneti e dei nostri boschi.