Secondo il CIS (Compagnia Italiana Sali) è possibile scegliere un prodotto di qualità solo conoscendo ciò che si acquista e si consuma. Ogni sale ha proprietà differenti, ad esempio i sali viola, rosa e grigio sono originariamente integrali, non avendo subito alcun tipo di trattamento riescono a mantenere le qualità nutrizionali e le caratteristiche organolettiche.
Il sale grigio è ricco di oligo-elementi e minerali, povero di sodio e per questo definito naturalmente iposodico. Deve, però, il suo colore alla percentuale di magnesio presente nell’argilla. Noto come sale celtico, viene originariamente coltivato nelle saline delle acque territoriali di Francia e Gran Bretagna.
Il sale rosa è invece ricco di oligo-elementi e minerali e di una percentuale di ferro e rame, deve proprio a questi ultimi elementi il suo colore. Il più conosciuto e usato è il sale rosa dell’Himalaya, considerato il più puro dei sali.
Per quello che riguarda l’utilizzo del sale in cucina, questo prodotto non è differente dalla maggior parte dei cibi in circolazione per cui, se consumati in alte quantità, possono solo procurare danno alla salute. I sali, come conferma CIS “possono concorrere all’equilibrio dell’organismo SE sapientemente dosati“.