Due ricette, una molisana e l’altra siciliana, una salata e l’altra dolce, in cui la protagonista è sempre lei, l’arancia.
L’antipasto di arance è semplice e ardito: accostare questo agrume originario della Cina eppur così Mediterraneo con il pesce più Mediterraneo che ci sia: l’acciuga, un pesce azzurro che come sappiamo ha davvero tante qualità benefiche per la nostra salute. Nella tradizione molisana quest’antipasto tipo della regione fa parte delle 13 portate della Mensa o Minestra di San Giuseppe. Sono tante in Italia le tradizioni di devozione a San Giuseppe legate al cibo e all’offrire il cibo agli altri. Sono Cene, Tavolate, Altari… In Molise a Lucito, in provincia di Campobasso, tradizione vuole che il 19 marzo un banchetto con tredici portate, esclusa la carne a motivo della quaresima, è offerto a tre poveri: un uomo, una donna e un bambino. Dagli spaghetti col sugo di baccalà alle lumache, pasando per l’antipasto di arance, appunto, per finire coi dolci tipici, sfringi e carange, preparati dalle donne per tutto il paese.
Parliamo un po’ dell’arancia: questo frutto era già ben noto nell’Antica Grecia e dai Romani, che però lo usavano solo a scopo ornamentale e simbolico, poiché erano considerate espressione di ricchezza e prestigio. È stato solo nel 1500 che in Sicilia sono partite le coltivazioni delle varietà che tutt’oggi arrivano sulle nostre tavole.
Sono tantissime, queste varietà, tra cui la bionda Arancia di Rivera DOP, che si coltiva nel territorio di Agrigento e l’Arancia Rossa di Sicilia IGP (riservata alle cultivar Tarocco, Moro e Sanguinello).
Il miele monofloreale fatto dalle api con i fiori di arancio è chiaro e si riconosce subito per il suo intenso odore di zagara: è squisito, ed è ricco di vitamine e di antiossidanti.