Una ricetta densa e sostanziosa, che non ha nulla anche invidiare ai fagioli di Bud Spencer e Terence Hill! Il nome inganna, perché “gnocchetti” porta a pensare a qualcosa di molto più light… Collescipoli è il nome della località umbra, a due passi da Terni, a cui dobbiamo questo piatto. Un borgo antico arroccato su una rocca, in posizione strategica e molto faticosa da raggiungere, almeno un tempo: forse si spiega perché i suoi abitanti avessero bisogno di una cucina tanto energetica!
Un primo piatto che ha radici nella cucina contadina: in pratica si tratta di un piatto unico che doveva soddisfare le esigenze di un pasto completo. Ben si addice al periodo autunnale e invernale: è da mangiare preferibilmente quando fuori fa freddo, insomma!
Parliamo degli ingredienti. Innanzitutto bisogna notare che, anche se gli gnocchi sono per lo più di patate, in questo caso si realizzano soltanto con farina e pangrattato. Gli gnocchi sono piuttosto piccoli, tant’è che in loco per la loro preparazione si fa riferimento alle ciriole, impasto di acqua e farina tagliato a forma di grossi spaghetti che costituiscono la base dell’omonimo piatto ternano. Nella preparazione degli gnocchetti si usa dire: “dare alla pasta la forma di una ‘grossa ciriola’” , per indicare i rotolini dell’impasto di farina e pangrattato da tagliare poi in cilindretti.
Inoltre: molto spesso questa ricetta viene arricchita aggiungendo al condimento la salsiccia, spellata e sbriciolata. E poi. I fagioli: quali? Io vi consiglio i cannellini, adatti a ottenere quel risultato finale cremoso che tanto ben si sposa col resto. Ancora: alcuni al posto della pancetta utilizzano il guanciale. Moltissimi aggiungono il peperoncino, e non poco! E sfumano il tutto con il vino – rosso.
Per gustare tale piatto in tutta la sua bontà conviene mangiarlo quando è ancora caldissimo.